Tessere
Culture, in quanto associazione di
promozione sociale, che crede nella giustizia sociale, dichiara che questo è
uno Spazio
Libero dall’Apartheid Israeliana (SPLAI) e afferma il proprio appoggio
al movimento internazionale per una Palestina libera e per la giustizia,
l’uguaglianza e la libertà per tutti.
Che cos’è la campagna SPLAI?
La campagna Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana (SPLAI) si rivolge a luoghi, movimenti sociali, associazioni e istituzioni che hanno a cuore i principi di libertà, giustizia e uguaglianza. Qui potete vedere l’elenco degli aderenti.
La campagna Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana
promuove la creazione di una rete di spazi, virtuali e fisici, che si
dichiarano liberi da ogni forma di discriminazione e si impegnano a non
intrattenere rapporti con sistemi di ingiustizia e oppressione.
La campagna ha l’intento di promuovere la solidarietà attiva con il popolo palestinese. I luoghi che si dichiarano Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana prendono posizione contro l’occupazione militare e l’apartheid israeliane impegnandosi a non contribuire in alcun modo alle gravi violazioni israeliane dei diritti umani e delle libertà fondamentali del popolo palestinese.
Perché parlare di apartheid israeliana?Apartheid (dall’afrikaans, “separazione”) ha
identificato il sistema legale di discriminazione e segregazione razziale del
Sudafrica (1948-1994) che costringeva la popolazione non bianca in condizione
di inferiorità e oppressione, privandola dei diritti umani
fondamentali. Il diritto internazionale annovera l’apartheid tra i crimini
contro l’umanità — al pari della schiavitù e del genocidio — e ne sancisce il
divieto assoluto.
"Per
«apartheid» s’intendono gli atti inumani […] commessi nel contesto di un regime
istituzionalizzato di oppressione sistematica e di dominazione da parte di un
gruppo razziale su altro o altri gruppi razziali, al fine di perpetuare tale
regime.” Articolo 7.2, Statuto di Roma
della Corte Penale Internazionale
Che
cos’è il BDS?
Lanciata nel 2005 da oltre 170 associazioni della
società civile palestinese, la campagna internazionale di Boicottaggio,
Disinvestimento e Sanzioni (BDS) è una pratica di lotta nonviolenta contro le
politiche di occupazione, di colonizzazione e di apartheid portate avanti da
Israele. Si basa sul rispetto del diritto internazionale e sulla tutela dei
diritti umani universali e richiamandosi alla lotta per l’abolizione
dell’apartheid in Sudafrica.
Cosa
chiede la società civile palestinese?
▪ Fine
dell’occupazione e della colonizzazione israeliane di tutte le terre arabe,
e smantellamento del Muro;
▪ Riconoscimento
dei diritti fondamentali e dell’uguaglianza per i cittadini
arabo-palestinesi di Israele;
▪ Riconoscimento del diritto al ritorno dei profughi palestinesi alle loro case e proprietà, come sancito dalla risoluzione 194 dell’ONU del 1948.