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domenica 6 dicembre 2020

LIBERI DALL'APARTHEID, UNITI CONTRO IL RAZZISMO!

 


Tessere Culture, in quanto associazione di promozione sociale, che crede nella giustizia sociale, dichiara che questo è uno Spazio Libero dall’Apartheid Israeliana (SPLAI) e afferma il proprio appoggio al movimento internazionale per una Palestina libera e per la giustizia, l’uguaglianza e la libertà per tutti. 

Che cos’è la campagna SPLAI? 

La campagna Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana (SPLAI) si rivolge a luoghi, movimenti sociali, associazioni e istituzioni che hanno a cuore i principi di libertà, giustizia e uguaglianza. Qui potete vedere l’elenco degli aderenti. 

La campagna Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana promuove la creazione di una rete di spazi, virtuali e fisici, che si dichiarano liberi da ogni forma di discriminazione e si impegnano a non intrattenere rapporti con sistemi di ingiustizia e oppressione.

La campagna ha l’intento di promuovere la solidarietà attiva con il popolo palestinese. I luoghi che si dichiarano Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana prendono posizione contro l’occupazione militare e l’apartheid israeliane impegnandosi a non contribuire in alcun modo alle gravi violazioni israeliane dei diritti umani e delle libertà fondamentali del popolo palestinese.

Perché parlare di apartheid israeliana?

Apartheid (dall’afrikaans, “separazione”) ha identificato il sistema legale di discriminazione e segregazione razziale del Sudafrica (1948-1994) che costringeva la popolazione non bianca in condizione di inferiorità e oppressione, privandola dei diritti umani fondamentali. Il diritto internazionale annovera l’apartheid tra i crimini contro l’umanità — al pari della schiavitù e del genocidio — e ne sancisce il divieto assoluto.

"Per «apartheid» s’intendono gli atti inumani […] commessi nel contesto di un regime istituzionalizzato di oppressione sistematica e di dominazione da parte di un gruppo razziale su altro o altri gruppi razziali, al fine di perpetuare tale regime.” Articolo 7.2, Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale

 

Che cos’è il BDS?

Lanciata nel 2005 da oltre 170 associazioni della società civile palestinese, la campagna internazionale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS) è una pratica di lotta nonviolenta contro le politiche di occupazione, di colonizzazione e di apartheid portate avanti da Israele. Si basa sul rispetto del diritto internazionale e sulla tutela dei diritti umani universali e richiamandosi alla lotta per l’abolizione dell’apartheid in Sudafrica.


Cosa chiede la società civile palestinese?

Fine dell’occupazione e della colonizzazione israeliane di tutte le terre arabe, e smantellamento del Muro;

Riconoscimento dei diritti fondamentali e dell’uguaglianza per i cittadini arabo-palestinesi di Israele;

Riconoscimento del diritto al ritorno dei profughi palestinesi alle loro case e proprietà, come sancito dalla risoluzione 194 dell’ONU del 1948.